Chi sono

Sono Federica Peruzzo e al cuore del mio lavoro e del mio processo di ricerca ci sono la trasformazione e l’espressione del proprio pieno potenziale.

Le domande che mi accompagnano ogni giorno sono: “Come posso oggi essere autenticamente chi sono e generare risultati migliori? Come posso accompagnare le persone che si rivolgono a me, con cui entro in contatto, a fare altrettanto?”

Il mio interesse per la performance e il coaching risalgono al periodo in cui, dopo aver conseguito il Dottorato di ricerca in Filologia umanistica, alternavo l’attività di studiosa a quella di tutor per gli studenti della Facoltà di Lettere della mia Università. Durante la formazione per diventare tutor ho incontrato per la prima volta un coach e sono rimasta incuriosita dal suo modo di agire, di operare, dal tipo di competenze che cercava di trasmetterci. Intravedevo un mondo di possibilità fino ad allora sconosciuto, riuscivo a guardare me stessa, la mia persona e la mia professionalità in modo diverso da quello che sentivo nello sguardo di chi mi stava intorno. Spinta dal desiderio di approfondire mi sono avvicinata alla PNL e ad altre pratiche, scontrandomi però con l’incapacità di queste discipline di soddisfare le mie domande riguardo l’origine reale della performance.

Ho quindi abbandonato questa strada e sono tornata alla musica per una via che allora mi sembrava ‘soft’, diventando facilitatrice di Drum Circle con la guida di Diana Tedoldi. Il contatto con Diana, la possibilità di affiancare il suo lavoro in alcune occasioni per me particolarmente ricche di significato, e una riflessione di un altro mio punto di riferimento – il facilitatore e percussionista Kalani – mi hanno condotta a vedere il Drum Circle come una metafora particolarmente efficace della conversazione. Il passo dal lavoro con i tamburi e i gruppi allo studio della Conversational Intelligence ® e a tornare ad occuparsi di comunicazione degli esseri umani e tra gli esseri umani è stato breve.

Ma ciò che ha segnato il mio ritorno al Coaching e al lavoro sulla performance è stato l’incontro con Simone Pacchiele e con il ReSonance ®. Ho conosciuto Simone grazie al libro ‘Il lavoro perfetto‘, un testo che continuo a consigliare e a ritenere fondamentale per chiunque sia alla ricerca di un cambiamento vero e profondo. Leggendolo mi sono resa conto che il ReSonance era (ed è) il modello in grado di rispondere alle mie domande sulla performance nel modo più scientifico, efficace ed elegante possibile.
Ho frequentato il mio primo corso intensivo ReSonance nell’agosto 2016, conseguendo il diploma di Coach, ma soprattutto percependo la differenza con le esperienze condotte fino a quel momento e l’avvio di un processo di trasformazione che nel tempo si sarebbe rivelato decisivo.

Ho trascorso i primi due anni testando il modello su di me e fornendo consulenze a persone selezionate, dandomi il tempo di osservare come cambiavano i risultati miei e dei coachee. Il cambiamento è sempre stato importante, strutturale e duraturo. Convinta da ciò che osservavo accadere nel quotidiano ho ripreso gli studi del modello, che proseguo tuttora.

Come Coach Accreditato e come persona che è stata in prima persona toccata dalla trasformazione oggi pongo il ReSonance a fondamento della mia attività, qualsiasi sia la forma in cui essa si rende presente.

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